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Anastas Mikoyan

Yan Rudzutak Anastas Mikoyan nacque il 25 ottobre 1895 nel villaggio di Sanahin in Armenia. Suo padre, Hovannes, era un carpentiere mentre sua madre una tessitrice. Mikoyan venne educato e ottene il diploma presso il seminario teologico di Nerseesjan a Tbilisi, in Georgia. Egli avrebbe in seguito sottolineato che i suoi continui studi in teologia lo indussero sempre più all'ateismo, "Ho sempre avuto la chiara idea di non credere in Dio, più studiavo argomenti religiosi meno credevo in Dio" . Durante gli studi ebbe qualche infarinatura di ideologia liberale e socialista.
All'età di vent'anni egli formò un Soviet di lavoratori a Ecmiadzin. Nel 1915 Mikoyan si unì al Partito Russo Social Democratico dei Lavoratori e divenne leader del movimento rivoluzionario nel Caucasuso.
La sua interazione con i rivoluzionari sovietici lo portò a Baku, in Azerbaijan dove divenne co-editore per la lingua armena del giornale Social-Democrat e più tardi del giornale in lingua russa Izvestija Bakinskogo Soveta . Si unì al partito bolscevico e combatté contro le forze controrivoluzionarie a Baku, dove venne ferito e si distinse per aver salvato la vita al suo futuro compagno di partito, Sergo Ordžonikidze. Nello stesso anno, venne arrestato dalle forze britanniche interventiste ma riuscì a fuggire. In seguito riprese la sua attività all'interno del partito e fu uno dei fondatori del Soviet di Baku nel 1919.
Venne eletto nel Comitato Centrale nel 1923. Divenne Commissario del Popolo per il Commercio Interno ed Estero nel 1926, ed entrò in contatto con la cultura industriale occidentale, avviando la produzione di beni in scatola. Nel 1935 venne eletto al Politburo, e fu uno dei primi leader sovietici a recarsi negli Stati Uniti per negoziare una cooperazione di sviluppo economico.
Fu responsabile dell'organizzazione per il trasporto di cibo e vettovagliamenti durante la seconda guerra mondiale. Suo figlio, pilota nell' aeronautica Rossa, venne ucciso in combattimento da un caccia tedesco nella Battaglia di Stalingrado. Nel 1942 divenne membro del Comitato per la Difesa di Stato e per i suoi sforzi nel periodo bellico venne insignito del titolo di Eroe del Lavoro Socialista nel 1943. Nel 1946, Mikoyan divenne vice presidente del Consiglio dei Ministri. Poco prima della morte di Stalin, Mikoyan, insieme ad altri membri del partito, venne coinvolto nelle inchieste della seconda purga stalinista che non venne attuata a causa della morte del dittatore nel 1953.
Mikoyan rimase al governo dopo la morte di Stalin come Ministro del Commercio sotto Malenkov. Egli supportò Khrušcëv e la sua lotta per l'ascesa al potere, e venne eletto Primo Vice-Premier dell'Unione Sovietica in riconoscimento dei suoi servigi.
Nel 1956, Mikoyan fu uno degli organizzatori del Discorso Segreto di Khrušcëv tenuto al XX Congresso del PCUS, dove venne denunciato il culto della personalità di Stalin. Mikoyan fu inviato in Ungheria nell'ottobre 1956 per risolvere la crisi causata dalla rivoluzione ungherese contro il governo comunista locale. Egli si oppose strenuamente alla decisione di Khrushchev e del Politburo di utilizzare le truppe sovietiche per risolvere la crisi, convinto che questo avrebbe compromesso la reputazione internazionale dell'Unione Sovietica, perciò minacciò di dare le dimissioni.
Nel 1957, si oppose al tentativo guidato da Malenkov e Molotov di rimuovere Khrušcëv dalla sua carica di segretario generale del partito e divenne il più suo più stretto alleato.
Mikoyan continuò a presiedere molti uffici importanti nel campo del commercio, e compì un certo numero di visite diplomatiche negli Stati Uniti, in Giappone, ed in Messico. Ottenne nuovamente il titolo di Vice-premier e continuò a sostenere una posizione moderata nei confronti della Guerra Fredda.
Il governo Sovietico accolse con gioia il rovesciamento del presidente cubano Fulgencio Batista nel 1959 da parte di Fidel Castro e dei suoi ribelli comunisti. Khrušcëv comprese l'importanza di una potenziale alleanza con una nazione dei Caraibi e inviò Mikoyan in missione diplomatica sull'isola. Egli fu il primo leader sovietico a visitare ufficialmente l'isola dopo la rivoluzione, assicurandosi importanti accordi commerciali con il governo compresa l'esportazione di petrolio sovietico in cambio dello zucchero cubano.
L'ammorbidimento di Khrušcëv sulla politica della linea dura portò allo sviluppo di nuove relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti alla fine degli anni '50. In qualità di primo ambasciatore di Khrušcëv, Mikoyan fece visita negli Stati Uniti diverse volte, studiando il sistema economico a base capitalista. A dispetto della ambigua linea della Guerra Fredda tra le due superpotenze, Mikoyan venne accolto con calore dagli Americani, compreso il deputato democratico del Minnesota Hubert Humphrey che lo definì «flessibile per attitudine» mentre il governatore dello stato di New York Averell Harriman lo descrisse come «il meno rigido» dei politici sovietici. Le sue visite negli Stati Uniti includettero anche pranzi con senatori della Commissione relazioni estere, e con il presidente degli Stati Uniti, Dwight D. Eisenhower.
La sua importanza e statura politica furono attestate dalla sua presenza ai funerali di John F. Kennedy nel 1963, in rappresentanza dell'Unione Sovietica, in occasione dei quali assicurò al presidente Lyndon Johnson che il suo Paese non aveva nulla a che fare con l'assassinio di Kennedy, nonostante il coinvolgimento di Lee Harvey Oswald, il quale aveva per un breve periodo riparato in Unione Sovietica, prima di essere coinvolto nell'assassinio di Kennedy. Alcuni sostennero che nel 1964 fosse a capo del complotto che portò alla caduta di Khrušcëv e all'ascesa di Leonid Brezhnev al potere.
Mikoyan continuò a servire il suo paese come Presidente del Praesidium del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1965, prima di ritirarsi. Scrisse le sue memorie nel 1970. Lui e il futuro premier Kosygin furono gli unici due ufficiali superiori del governo sovietico a lasciare il servizio volontariamente.
Morì all'età di 82 anni per cause naturali il 21 ottobre 1978 e fu seppellito presso il Cimitero Novodevicij di Mosca.
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