Kirov
Kirov, pseudonimo di Sergeij Mironovic Kostrikov, nacque il 27 marzo 1886 da una famiglia povera di Urzum, nella regione degli Urali.
Suo padre, Miron Kostrikov, morì quando Sergej era ancora in tenera età. La madre e le sorelle lavorarono duramente per fornire un'istruzione al giovane.
Quando anche sua madre Ekaterina morì nel 1893, Sergeij fu affidato alla nonna. Nel 1901 un gruppo di ricchi benefattori fornì al giovane una borsa di studio per la scuola industriale di Kazan.
Studiò ingegneria e lavorò come operaio tipografo. Durante la rivoluzione del 1905, cominciò ad interessarsi allo studio dell'ideologia marxista ed entrò nell'ala bolscevica del Partito socialdemocratico.
Fu arrestato diverse volte tra il 1905 e il 1906 per attività sovversiva. Nel 1909 si trasferì a Vladikavkaz ed iniziò a scrivere, anche se non aveva studiato da giornalista, per il giornale liberale
Terek
.
Diresse l'organizzazione clandestina comunista in Caucaso fino al 1917. In questo periodo Sergei Kostrikov aveva cambiato il suo nome in Kirov, avendo letto su di un calendario il nome
Kir
di un re guerriero persiano: gli sembò adatto per uno che doveva essere alla testa dei bolscevichi nell'Astrakan. Sconfisse infatti, durante la guerra civile, le armate bianche che combattevano per il ritorno dello Zar.
Dal 1921 al 1925 fu il leader del partito azerbaigiano, divenne membro del Comitato Centrale del P.C.U.S. (1921), segretario del partito a Leningrado (1926) e membro del Politburo (1930).
Fu tra i più stretti collaboratori di Stalin e fino al 1933 ebbe una parte importante nelle battaglie contro gli oppositori nel partito. Ma ad un congresso di partito del 1934 parlò contro alcune nuove misure repressive dettate da Stalin e ricevette molti applausi.
La sua posizione avrebbe potuto minacciare l'egemonia di Stalin alla guida del partito, tanto più che molti dirigenti, memori del Testamento di Lenin, avrebbero voluto proprio Kirov al suo posto.
Il 1 dicembre 1934 a Leningrado, in un momento di grande popolarità, Kirov fu misteriosamente assassinato.
Il suo omicidio attribuito ai trotzkisti, ma più probabilmente ordinato da Stalin, fornì a quest'ultimo il pretesto per avviare tra il 1935 ed il 1938 le grandi purghe nelle file del partito.