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Il sito della rivoluzione d'Ottobre


Kerenskij

A.Kerenskij Aleksandr Fëodorovic Kerenskij fu il depositario del potere in Russia nel 1917 prima dell'Ottobre Rosso.
Nacque a Simbirsk il 22 aprile 1881.
Si laureò all'Università di Pietrogrado nel 1904. Brillante avvocato, entrò giovanissimo in politica avvicinandosi alle posizioni dei populisti.
Convinto assertore del revisionismo marxista, aderì al partito socialista rivoluzionario (1905) affiancandovi l'attività forense come difensore di imputati accusati di reati politici. Nel 1912 venne eletto alla IV duma dove fu a capo dell'esiguo gruppo dei trudoviki contrari allo zarismo ed a ogni governo borghese.
Allo scoppio della prima guerra mondiale appoggiò l'intervento russo contro gli imperi centrali. Ebbe una parte di primo piano nella rivoluzione del febbraio 1917. Dopo l'abdicazione di Nicola II, fu tra coloro che convinsero il granduca Michele ad abdicare a sua volta. L'8 luglio accusò Lenin di essere un agente tedesco e ne ordinò l'arresto: Lenin riuscì a fuggire all'estero.
Divenne vicesegretario del soviet di Pietrogrado, in seguito ministro della Gustizia e poi della Guerra nel gabinetto del principe L'vov, e, dopo i disordini del luglio, gli successe come Primo ministro del governo provvisorio.
Nonostante fosse ritenuto dai governi occidentali come l'uomo forte in grado di riportare la Russia a combattere efficacemente a fianco degli Alleati contro gli austro-tedeschi, disattese le loro speranze con iniziative militari fallimentari che non riuscirono ad evitare il tracollo del fronte russo.
Per resistere alle pressioni delle forze rivoluzionarie bolsceviche tentò di appoggiarsi ai gruppi reazionari dell'esercito, sostituendo il generale Brusilov con il generale Kornilov al comando supremo, ma fu costretto a riaccostarsi nuovamente ai bolscevici per sventare un colpo di stato dello stesso Kornilov.
Puntando alla creazione di un regime parlamentare di tipo occidentale, convocò l'assemblea costituente ma non poté impedire che essa venisse esautorata dalla nuova ondata rivoluzionaria bolscevica dell'ottobre.
Fuggito avventurosamente da Pietrogrado e fallito a Gatcina il tentativo di riconquistare la città con le truppe del generale Krasnov nel novembre 1917, Kerenskij diresse le truppe controrivoluzionarie fino al maggio del 1918 dalla Russia bianca. Successivamente fu costretto a rifugiarsi in Francia e nel 1940 negli Stati Uniti ove si dedicò a scrivere una serie di opere di carattere antisovietico ed in difesa del suo operato.
Morì a New York il 2 maggio 1970.
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